martedì 24 settembre 2013

patine su rame: quattro tecniche a confronto



Da quando lavoro il rame ho fatto diversi esperimenti, alcuni riguardano le patine.
Ho resistito  molto  prima  di  cominciare  perché  quello che mi piace del rame è
proprio  il  colore  caldo ma brillante. Tutti noi che ci dedichiamo alla lavorazione
di  questo  metallo  sappiamo  che  non è  possibile mantenere il "rosa porcellino"
del rame nuovo nuovo, quindi alla fine mi sono arresa ed ho cominciato a patinare
i miei pezzi. La prima tecnica che ho provato è la patinatura a fiamma, alla portata
di tutti, si può raggiungere anche usando il fornello della cucina. Tenendo a portata
di mano una ciotola d 'acqua o della carta assorbente bagnata, si può anche riuscire 
a bloccare un colore








in questi due casi sono riuscita a bloccare l 'arancio


qui il blu come ricorderete.          
Unica problematica  è la sparizione della patina dopo aver passato la cera
 protettiva (può essere lei la responsabile).

Seconda tecnica  i fumi di ammoniaca






Questi orecchini rame e argento ne sono un esempio, il colore si può regolare con
il tempo di esposizione. Qui la protezione è data dalla resina.
 Problematiche nessuna.

La prossima foto mostra la patina ottenuta con fumi di ammoniaca e sale che
aggiunge la puntinatura verde-azzurro.





Una  volta  protetta con lo spray acrilico i  puntini  verdastri  sono spariti.
Insistente come sono ho ripetuto  l ' operazione ammoniaca e sale ed ora
presenta delle bellissime macchie blu.
Dato che non amo lavorare con gli  acidi, non  ho mai  provato il  classico
"fegato di zolfo" ma ho cercato un ' alternativa con l ' aceto e sale : ecco
la quarta  tecnica.
Ho fatto due esperimenti e sono venuti diversi tra loro











Nel secondo pezzo, la luna,  ho messo  più sale e l ' ossido prodotto è stato
 più abbondante, ma  anche più spesso e polveroso tanto che,  nel finire la
 lavorazione, diversi  pezzi  si sono staccati.  Qui la protezione è  data dallo
 spray acrilico ed i colori non si sono alterati.

Conclusione: la chimica è un argomento molto vasto, conoscere e controllare
le reazioni non è possibile per una  incompetente  come  me  (pensate che da
giovanissima volevo studiare chimica! Che beffa!).  Seguendo  la  mia curiosità
continuerò  a sperimentare, provare e riprovare.... come sempre!

Qual 'è la vostra esperienza in proposito?  Se la vorrete condividere impareremo
tutte qualcosa di nuovo!


                                     

5 commenti:

  1. Ma che belli!!! Mi piacciono soprattutto gli ultimi due, sono fantastici.

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  2. Io sto facendo degli esperimenti con l'acido per fare le incisioni ed ancora non ho ben capito i tempi esatti per non assottigliare troppo la lamina... Farò un post con la produzione chimicosa tra qualche giorno^^ così mi dici cosa ne pensi! Un bacione <3

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  3. innanzitutto i complimenti
    sono bellissimi

    poi ti dirò
    io ho fatto qualche esperimento sia col fornello della cucina che con i fumi di ammoniaca e sale
    ho provato l'uovo sodo

    ma sempre e solo sul filo di rame, mai su superfici ampie

    come forse saprai, io riciclo, quindi il mio rame viene da un cavo di antenna rosicchiata
    ma appena mi capita un bel pezzo... ci provo sicuramente!

    Adelia

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  4. ciao Aldina!!! Mi è scappato questo tuo post...lo sai che commento sempre perchè quello che fai e come lo fai e come lo esponi mi piace molto...
    E' difficile mantenere la patina e non ho ancora trovato una regola precisa, a volte resta indelebile, altre se ne va come neve al sole. Ma il bello del rame è anche questo no? sperimentare all'infinito senza stancarsi mai. Direi che le tue patine sono tutte belle, ho notato che la cera altera il colore e lo scurisce, facendolo diventare un bel blu. L'acrilico lucido lo mantiene decisamente più brillante. Mi piace molto quella con aceto e sale...pensa che non l'ho mai provata...non si finisce mai di imparare

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